HOME PAGE  ::
 

DOTTRINA - LAVORO E PREVIDENZA SOCIALE
Contributi per il periodo fra il licenziamento e la reintegrazione, in caso di reintegrazione del lavoratore
La posizione contributiva del lavoratore illegittimamente licenziato andava comunque regolarizzata. La nuova normativa prevede espressamente con l'art. 18 S.L., a seguito della modifica introdotta dalla L. 108/1990, che il giudice, accertata la illegittimità del licenziamento, oltre a ordinare la reintegrazione del lavoratore illegittimamente licenziato, debba condannare il datore di lavoro al risarcimento del danno, corrispondendo una indennità commisurata alla retribuzione dovuta dal giorno del licenziamento a quello della effettiva reintegrazione, nonché al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dovuti nello stesso periodo.

Poiché il risarcimento del danno è dovuto nella misura minima di 5 mensilità, potrebbe accadere che l'indennità menzionata sia superiore alle retribuzioni effettivamente perdute. Ciò potrebbe accadere se il lavoratore fosse reintegrato prima della scadenza del quinto mese dalla data del licenziamento. E' peraltro ovvio che, in questo caso, il versamento dei contributi deve coprire solo il tempo effettivamente intercorrente tra il licenziamento e la reintegrazione.

Invece, la legge non disciplina la questione contributiva in ordine alla indennità, commisurata a 15 mensilità, che il lavoratore può rivendicare al posto della reintegrazione. Resta così controverso se, in questo caso, il datore di lavoro sia anche obbligato al versamento dei contributi. A tale riguardo, bisogna però segnalare che l'Inps ha emanato una circolare secondo la quale i contributi non sono dovuti, dal momento che la somma non viene corrisposta a titolo di retribuzione, avendo natura risarcitoria.

lavoro e previdenza, indietro lavoro e previdenza, avanti
AVVERTENZE:
I contenuti di questa pagina si riferiscono a fattispecie generali e non sono sostitutivi del contributo di un professionista qualificato.
Per ottenere un parere legale in ordine alla questione giuridica che interessa può essere richiesta la consulenza legale on-line.
Lo Studio Legale Spadaro declina ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio o non aggiornato delle informazioni contenute nel sito.

Sito realizzato in ottemperanza al Codice Deontologico Forense. Lo Studio Legale Spadaro si impegna a fornire prestazioni e servizi di natura legale nel pieno rispetto delle norme deontologiche ed in conformità alle tariffe forensi vigenti.